Collocazione. La cappelletta del Pian di Ceres è raggiungibile in mezz’oretta circa da Ceres, percorrendo a piedi il primo tratto del sentiero che conduce al pittoresco santuario di Santa Cristina. Essa è situata in pendenza, nel bosco, ma è ben visibile dal momento che è isolata rispetto al nucleo di baite presenti in tale regione.

Cenni storici. La cappella del Pian di Ceres è definita cappella della Peste dal momento che essa è stata costruita in epoca di pestilenza (pestilenza che colpisce le Valli di Lanzo nel 1575) per assistere alla messa, senza incorrere nel rischio del contagio.

Infatti tale cappella si trova nel bosco, fuori dal centro abitato, è aperta sul davanti ed è capace di contenere soltanto il sacerdote celebrante. I borghigiani assistevano alla messa sparpagliati sull’erba, fra gli alberi del bosco, per evitare qualsiasi contatto con le altre persone. In questi momenti la gente pregava con più intensa devozione, fiduciosa solo nell’intercessione della Madonna e dei Santi.

Nella cappella della Peste sono conservati pregevoli affreschi, opera di Giovanni Oldrado Perini (Perino) della Novalesa. I dipinti rappresentano: sullo sfondo sopra l’altare la Vergine in trono che allatta il Bambino e a lato un giovane vestito da paggio in atto di offrirle un libro, che si presume essere il figlio del committente (Pietro Castagneri).  Sulla parete sinistra sono raffigurati San Giovanni Battista e San Michele Arcangelo. Sulla parete destra invece troviamo Santa Cristina, la Trinità (Dio Padre che regge il Cristo crocifisso, sul quale si posa la Colomba dello Spirito Santo) e Sant’Antonio Abate.

A sinistra della predella sulla quale poggia il trono della Vergine vi è un’iscrizione che attesta le realizzazione di tali affreschi nel 1577, da parte del Perini della Novalesa, per volontà di un certo Pietro Castagneri.

Essa riporta tali parole: «Hoc opus fecit fieri Petrus Castagnerius per manus Iohannis Odradi Perini de Noval. - 1577».

Tali affreschi sono oggi protetti da una cancellata in ferro, che chiude frontalmente la cappella. Essi sono stati citati e descritti in numerose opere.

All’inizio del Novecento questa cappelletta viene acquistata dalla Signorina Maria Ricca-Barberis col lodevole intento di curare la conservazione di questi dipinti.

Alcune notizie storiche sopra citate sono riportate sulla lapide collocata sotto l’affresco che raffigura la Vergine in trono; qui leggiamo:

“Secondo la tradizione questa cappelletta fu costrutta in tempo
di peste = essendo vietato l’assemblaggio nelle chiese = i
valligiani assistevano alla messa sparsi nei boschi

Le pitture sono di Giovanni Oldrado Perino (o Perini) frate della Novalesa di Susa

L’iscrizione originale a sinistra dell’altare dice:

«Hoc opus fecit fieri Petrus Castagnerius per manus Iohannis
Odradi Perini de Noval. - 1577».

Restaurata nell’anno 1911”

Descrizione. Esterno. L’edificio, di forma rettangolare, è delimitato da tre pareti continue, mentre in facciata è chiuso da un cancello di ferro. La struttura della cappella con facciata “aperta” delimitata da un cancello in ferro, e la sua collocazione in mezzo al bosco, testimoniano quella che era la sua originaria funzione: ovvero cappella per l’ascolto della messa in tempo di peste.

É un edificio piuttosto piccolo, con pareti esterne intonacate con intonaco grezzo e con tetto a due falde in lose.

Sopra l’arco che descrive la facciata sono raffigurati motivi vegetali stilizzati, che riprendono in parte i motivi delle cornici degli affreschi interni.

Interno. L’edificio è costituito da una sola navata ed è coperto con volta a botte. Sulla volta sono rappresentati, sul fondo bianco, delle stelle, quattro spicchi di sole in corrispondenza dei quattro angoli, ed un sole al centro. Le pareti interne sono completamente affrescate.

Da qualche anno in una sera di inizio agosto si svolge un momento di preghiera unito ad un concerto di “musica nel bosco”.

[Cfr. P. MASSAGLIA, Chiese e cappelle in Val d'Ala. Comuni di Ceres, Ala di Stura, Balme. Schede d'inventario (Società Storica delle Valli di Lanzo - XCVII), Lanzo Torinese, 2006]

particolare sopra l’altare degli affreschi e lapide con storia della cappella

affresco parete destra